"L'Italia anche nell’assistenza, viaggia a velocità troppo diverse. Occorre colmare questi divari geografici, per restituire una sanità giusta ed univoca sull’intero suolo nazionale"
"Per ridare forza al nostro SSN non è pensabile avere un’Italia che, a livello di assistenza, viaggi a velocità differenti a seconda della collocazione geografica. Il diritto alla salute, sembra pleonastico ricordarlo, è sancito dall’articolo 32 della Costituzione per tutti cittadini ed in ugual modo. Eppure, l’Italia risulta spaccata con zone dove la qualità dell’assistenza è differente. Questo emerge dal "Monitoraggio dei LEA attraverso il Nuovo Sistema di Garanzia" da parte del Ministero della Salute ed ha avuto da parte della Fondazione Gimbe una valutazione, legata ai risultati dell’anno 2020, che promuove alcune zone e ne boccia della altre. Su questi dati è stata stilata una sorta di pagella che definisce l’annoso stato di disparità tra nord, centro e sud con Lea non garantiti quindi per tutti" dichiara il Segretario Nazionale della UGL Salute Gianluca Giuliano.
Indagine Groupama, cresce l'importanza di altre figure
La prevenzione visiva, non solo come mezzo di risparmio economico, ma come beneficio per tutte le fasce d'età, sin dai primi giorni di vita, diventa un pilastro essenziale
La proposta di legge di iniziativa dell’On. Roberto Pella è stata approvata il 28 maggio in Commissione Affari Sociali della Camera, ed è stata calendarizzata per la votazione in Aula
Bellantone: "Negli ultimi 15 anni la percentuale di fumatori si è ridotta, ma troppo lentamente. Erano il 30% nel 2008, adesso si attestano al 24%". Greco (S.I.d.R.): “Fumo e infertilità, a rischio giovani e donne”
Di Silverio (Anaao): "Continueremo a denunciare tutti i percorsi di reclutamento imposti o subordinati a regole non scritte perché in gioco, forse in molti se ne dimenticano, c’è la salute e la cura delle persone"
"Non si può pensare di realizzare gli obiettivi posti senza comprendere la centralità degli specialisti ambulatoriali chiamati a collaborare con altri professionisti nelle tanto attese Case della Comunità"
Quici: "I veri problemi sono legati innanzitutto alla carenza di personale e quindi di chirurghi; c’è il blocco del tetto di spesa sul personale che dura da oltre 20 anni e che ancora non trova una soluzione"
"E' una decisione ponderata, dettata da migliori condizioni economiche, di progressione della carriera e di sicurezza sui luoghi di lavoro"
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Il fondo immobiliare che realizzerà le case "spoke" le affiderà ai medici interessati in affitto o in leasing
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